Fiori di Polvere Bianca, Giochi d'Ombre, Palla di Neve, La Quiete dopo la Tempesta, Epilogo.
I Sigmund Freud tentarono di trovare nuove tecniche espressive, immediatamente si ispirarono al rock progressivo del momento e cosi nacquero brani di una musicalità originale, personale e viva. Una fusione armonica dove ciascuno aveva una parte da svolgere usando quello che aveva: il suo strumento. Pochi effetti, tanta musica. Le immagini delle parole si intersecavano con i colori della musica creando armonie e giochi fantastici dei protagonisti in storie metafisiche, quasi surreali.
– Abbiamo voluto riproporre i brani come li suonavamo negli anni ’70, per cogliere e dare le stesse sensazioni che ci hanno ispirato nel comporli. -.
Questa è l’avventura odierna dei Sigmund Freud, è l’inizio di una fase in cui l’età non ha barriere; quindi, non resta altro che andarli a sentire e fare un viaggio nel tempo con la magia che solo la musica può dare.
Fiori di Polvere Bianca
Case, cervelli aspetti di macchina
Vicoli ciechi, un’ombra di luce,
Visioni sfocate di vecchi pensieri,
La luce del giorno si stende di nuovo
Mani che vogliono la solita notte,
Passi di gatto in fondo alla casa,
Sento il mio sangue gridare nel fuoco,
La luce del buio mi chiede la vita.
Non m’importa più cosa è stato
Quella prima volta,
Quello che ho visto.
Polvere Bianca da mille lire
è poco buona ma va bene.
Vai! Vai! Vai!
Io non so dove, dove andare
Sono un poco strano, ora vado via
Oh! La mia mente,
un qualcosa di diverso
Vai! Vai! Vai!
Oh! No, illusioni
Ombre cadono su me.
Oh! No, cielo blù,
cielo blù su di me.
Quante visioni nei miei giorni
Quante notti accese
Quanti sogni uccisi ormai
Sono fiori lontani
che vanno verso me.
Cieli di farfalle
dove scopro serenità
Pupille grandi e grida
sempre gaie di pietà
Non ho sete credo e non mi va.
Una terra umida e un sonno ……Và.
Sono un uomo perduto
nell’immenso di questo mare
Una mente viva di visioni e verità,
Figlio di pensieri di miracoli
senza realtà
Senza credo e senza nome
che ben presto morirà.
Note scelte in questo mare
se ne vanno giù
Fiori di pioggia bianca,
vanno verso me
Le mie visioni chiedono
una loro logicità
Vago nel labirinto
di questa inutile LIBERTA’.
Giochi d’Ombre
Sul
sentiero della vita
la
Regina delle Stelle,
ha
scoperto i suoi ricordi
dentro
un fiore abbandonato.
Ma
sta dormendo nella valle
l’arlecchino
colorato,
Un
tranquillo menestrello
dalla
maschera dorata.
Minstrel:
-Di notte nella
città tuono sarebbero arrivati i menestrelli,
nacquero alla luce del giorno, nella
caravella di Dio Padre-.
Janet:
- Questo è mio padre con madre libertà-.
Giullare:
- Girotondo ….
Girotondo-.
Libera vola nell’aria
Libera Janet da questo mondo
Libera sei nella terra
Libera sei nel tuo corpo.
Quando la povera illusione
si tramuta nei nostri sogni
e la terra si spezza
in frammenti di fuoco
e le bambole vive
del caro vecchio passato
tornano in mente nel silenzio
di un dolce strano momento.
Maschera ferita che vivi ancora
non ci sarà pace per te.
Questa vita eternità
non la conquisterai.
Le tue bambole d’argento
nono morte in un fiore.
Questo sguardo da regina
è la guerra di un sogno.
NO! Non crederemo più
a questi strani colori,
siamo stanchi di lottare,
Non crederemo più
in questi strani castelli
Dove andremo! Dove andremo!
In un paradiso dalle acque dorate.
Noi siamo solo dei volti
senza un soldo d’eternità
Vecchie barbe bianche
consumate dai sorrisi della vita.
Consumate dai sorrisi della vita.
Consumate dai sorrisi della vita.
Consumate dai sorrisi della vita.
Palla di Neve
Presi in catene a
raccogliere il caffè
e li han trascinati là,
come animali solo frusta
ormai,
sulle barche in schiavitù.
Nei grandi campi, dei gran
coloni bianchi,
vivono sotto altri cieli.
“Io voglio quello con i
denti bianco latte,
mi serve per lustrarmi le
scarpe la mattina”.
“Marcatemi la faccia, così
lo ricorderò,
per quattro soldi e un
cane di periferia”.
Ci prendete tutto, corpo
ed anima,
Ci umiliate sempre del
vostro orgoglio;
Le stesse stelle sono
sopra di noi,
Ci ammazzate senza una
preghiera.
No! No!
No! No! No!
No! No!
No! No! No!
La Quiete dopo la Tempesta
Corri e vai lontano
lì c’è la tempesta
tra le ceneri di un cratere
Polvere di noia
occhi chiusi al sole
fuochi vagano nell’aria
Non c’è un po’ di vento
non c’è un cane che aspetta
su questa strana collina
Ricordo il sole ricordo l’erba
di questa strana città.
Sono un’ombra vivo qui,
dentro un solito tran-tran,
tutto intorno il mondo va,
come il nulla che non sa
chi si troverà a... io lo so
e tutto va… così!
Ora tutto cade giù,
io resisto e il mondo va.
Si … riflessi onirici,
individui geometrici
e tornerò, così sarà ….
nella CITTA’!
Sai! Sai!
È un’alchimia
fredda, inconsapevole,
è la mia ANIMA!
EPILOGO
in un giardino di illusioni,
una terra sconosciuta,
dal sapore di follia
una carezza di pensieri,
di stranezze e verità
un sospiro nella mente.
Ora, affacciati un momento,
in questo squarcio d’infinito,
sono rocce e sensazioni,
è l’amaro della vita
sono immagini sfocate,
una strana libertà,
un ricordo della mente.
Il tuo pianto bagna il mare,
stringi forte la mia mano.
Fantasia e libertà,
tu ed io,
come foglie!
Guarda quante nubi ormai.
Un salto in questo cielo nero!
Non c’è nessun laggiù, il tuo giorno non nasce
Miracolo distrutto in un mare di notti
Miracolo distrutto in un mare di notti.
Che silenzio intorno a noi, saremo sempre soli io te.
Andy- “Venite giù nell’eternità profonda
dove ci sono alberi e fiori e frutta
e tutto il sesso della fantasia e vostro,
siamo nel paradiso, paradiso terrestre”
Janet- “Cercate forse il messia che vi affannate
a questi alberi proibiti?”
Next Time
A breve i nuovi brani, rigorosamente in stile Rock Progressive
che abbiamo composto in questi anni:
- Nel Giardino della Fantasia
- Le Ali del Vento
- La Carrozza del Duca
- Il Principe dei Ghiacci
- La Casa dei Sogni
- Ballata
- Pendragon
- Artù e i dubbi di Ginevra
- C'era una Volta
- Sogno di una notte d'inverno
Siamo in WORK IN PROGRESS
a presto i testi e alcuni di questi brani
li presenteremo durante i nostri concerti.